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Animatrimoni è un gruppo musicale composto da giovani volontari che animando le cerimonie nuziali, sostengono le missioni della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo.

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Animatrimoni

Aiuti al sud del mondo cantando per gli sposi

Sono amici di vecchia data prima di tutto e dalla loro amicizia è nato il coro “Animatrimoni”. Tredici ragazzi del thienese (Caterina Pilastro, Maria Andrighetto, Nadia Illesi, Francesca Busin, Silvia Fortuna, Chiara Busin, Claudia Calgaro, Giulia Pilastro, Davide Savio, Enrico Campana, Simone Passuello, Denis Brunello e Paolo Boscolo), di 30 anni compiuti e con una vera passione per la musica, hanno fatto della loro intesa uno strumento per aiutare il prossimo.
Dotati tutti di voci emozionanti e calde, animano con canti la cerimonia più sognata in assoluto: il matrimonio. Chitarre e bongos fanno da sfondo a un repertorio vario e piuttosto ampio, riuscendo a soddisfare tutti i gusti e a strappare lacrime di commozione ai presenti.
Amicizia, volontariato e musica sono le tre parole chiave che fanno di “Animatrimoni” un coro con una marcia in più, capace di condividere con gli sposi una solidarietà autentica, che oltrepassa i confini, raggiungendo Paesi lontani.
Il ricavato dell’offerta che gli sposi scelgono liberamente di donare al coro viene interamente devoluto alle missioni dei giuseppini del Murialdo che operano nel mondo.
In particolare, “Animatrimoni” ha finanziato, sino a oggi, progetti di sviluppo nelle terre poverissime della Sierra Leona, Guinea Bissau e Argentina, con un’attenzione particolare all’assistenza dei bambini, ampiamente intesa.
«È nostra abitudine inviare agli sposi una lettera, con la quale li informiamo sulla destinazione della loro offerta», afferma Caterina Pilastro, la responsabile del coro.
Con una media di circa cinque matrimoni all’anno, dal 2009 a oggi, questi giovani hanno raccolto ben novemila euro, mettendo a disposizione il loro tempo e la loro voce.
«Solitamente, prima di inviare le offerte raccolte ci mettiamo in contatto direttamente con i missionari, che ci indicano quali sono le esigenze principali di quel momento. Abbiamo negli anni provveduto all’acquisto di flebo e di altro materiale ospedaliero e contribuito ad alcuni progetti di costruzione di scuole», dichiara Silvia Fortuna, colei che cura i rapporti con le missioni.
«Non siamo musicisti o cantanti professionisti, ma il nostro desiderio è di continuare a cantare insieme, perché è un bel momento di condivisione che ci gratifica e ci permette di compiere piccoli gesti di solidarietà, che fanno nascere qualche speranza a chi non ha niente», conclude Fortuna.

da Il Giornale di Vicenza

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